Hikaru è la più piccola d quattro fratelli e per questo è anche la più coccolata. Ingenua, generosa e altruista, Hikaru è dotata di una grande forza interiore che la spinge ad avventurarsi nelle imprese più difficili. La sua magia si basa sull’elemento fuoco, così come il suo nome che tradotto in italiano significa “luce” mentre il suo maguerriero, Rayearth, ha sembianze di un lupo infuocato.
La giovane ragazza riceve in dono i suoi poteri dal Sacerdote Clef una volta arrivata a Sephiro dove le viene anche assegnato un compito determinante: quello di salvare la principessa del regno: Emeroude, nonché sua colonna portante. Ed è così che insieme al piccolo Mokona e alle sue inseparabili amiche Umi e Fuu, Hikaru inizia una magica avventura per salvare il magico mondo di Sephiro.
Quando ho ricevuto l’inaspettato invito per partecipare al Cosplay World Master ho subito pensato a qualcosa che fosse d’impatto ma facilmente trasportabile… come prima cosa ho spulciato i miei cosplay in previsione… ed eccolo qui! A dire il vero inizialmente ero molto indecisa se portare questo o la versione rossa di Saber… ma alla fine la spada già bell’eppronta mi ha convinta a scegliere questo per salvare un pò di tempo!
Fare questo costume è stata una fatica immane… L’unica immagine di riferimento esistente non mostrava nulla del retro, e ciò di certo non aiutava…
Per complimenti la vita ho deciso di testare per la prima volta materiali come gomma siliconica e resina per stampi… La mia camera è stata inondata da fiumi e fiumi di gesso che si è insinuato in ogni minuscolo forellino del mio pavimento… sì insomma, sono cose che sconsiglierei di fare in un appartamento.
Di questo enorme lavoro sicuramente una parte del merito va ad Alessio, Simone e Giuseppe, che hanno assecondato le mie follie sottoponendosi ad inalazioni tossiche e operazioni degne di una ditta di pulizie industriale… Un ringraziamento va anche a Re Vega, per avermi dato delle dritte interessante sulla produzione degli stampi, e al mio maestro: Giacomo Muraglia… senza di lui non avrei davvero mai saputo da dove iniziare!
Il risultato è stato più che soddisfacente: i pezzi in vetroresina sono venuti leggerissimi, tuttavia il tempo da dedicare agli “aggiustamenti” è stato, come sempre, da me mal calcolato… mi sono ritrovata così a dover dare almeno 7 mani di stucco per colmare i buchi (più il pezzo è grande più c’è la possibilità che durante la stesura della fibra di vetro la resina generi bolle d’aria e, di conseguenza, buchi da colmare con lo stucco…). Morale della favola? Quel santo di Giuseppe mi ha praticamente fatto i pezzi d’armatura da zero in gommaschiuma… e quelli in vetroresina sono ancora in fase di finitura.